La corsa contro il tempo per salvare l’udito

Perché si dovrebbe intervenire tempestivamente in caso di perdite uditive
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Se iniziate a notare un’anomalia nelle capacità uditive, vostre o dei vostri figli, è perfettamente comprensibile che proviate una certa preoccupazione. Non fatevi prendere dal panico e sappiate che esistono delle soluzioni eccellenti. Ad ogni modo, meglio agire prontamente: prima optate per una soluzione uditiva come un impianto, maggiori saranno le possibilità di riappropriarvi di un buon udito. Le esperienze di HearPeers vi saranno di sostegno lungo tutto il vostro percorso!

Non perdete tempo quando si stratta di perdita uditiva

Se si nota un deficit dell’udito, non si dovrebbe perdere tempo, ma agire tempestivamente per evitare danni a lungo termine. Il pronto inserimento di un impianto cocleare, ad esempio, è cruciale sia negli adulti che nei bambini, e soprattutto per i neonati con una disabilità uditiva parziale o totale. I bambini imparano a parlare attraverso l’ascolto: dai quattro ai sei mesi di vita, i neonati iniziano a imitare i suoni che sentono, e dai sette agli undici mesi d’età capiscono già alcune parole. Il loro cervello arriva a sviluppare tutta l’abilità acustica nei primi due anni di vita. Se tale processo non avviene in questi tempi, l’udito del bambino rimane compromesso in modo permanente.

Gli impianti cocleari per bambini: prima è meglio

Secondo l’opinione di Wolf-Dieter Baumgartner, un professore del dipartimento di otorinolaringoiatria dell’Università di Medicina di Vienna e dell’Università Karolinska di Stoccolma, intervenire nella stimolazione del nervo acustico in tempi brevi è cruciale. Questo nervo riceve le informazioni dalle cellule ciliate presenti nell’orecchio interno. Se tali cellule sono danneggiate, il nervo rimane inattivo e l’area cerebrale responsabile per l’udito non ha modo di svilupparsi ulteriormente. Tuttavia, intervenendo con la stimolazione nel giro di poco tempo, anche se tramite il ricorso agli impulsi elettrici di un impianto, la speranza è grande. I bambini nati sordi che ricevono un impianto bilaterale durante il primo anno di vita “possono [...] sviluppare udito e linguaggio allo stesso livello dei loro coetanei normo-udenti”, afferma Baumgartner.

In generale, prima un neonato ottiene un IC, meglio è. L’impianto durante il primo anno, o non più tardi del secondo, spesso consente ai bambini di frequentare la scuola tradizionale. L’audiologa pediatrica Ulrike Rücke spiega quanto segue: “Questi bambini attraversano le fasi dell’acquisizione del linguaggio proprio come quelli normudenti”. Tuttavia, se l’IC arriva troppo tardi, le conseguenze possono essere compromettenti: lo sviluppo del linguaggio è rallentato, la terapia risulta più complessa e frequentare le scuole convenzionali è praticamente impossibile. Dei bambini che ricevono un impianto IC tra i due e quattro anni d’età, solo la metà riesce ad andare in una scuola tradizionale. Dai quattro anni in poi, non raggiungono più un normale livello di udito e linguaggio. Ciononostante, esiste anche un impianto rapido, consigliabile in alcuni casi e in particolare quando il bambino ha già appreso ad ascoltare e parlare, e la perdita uditiva si è verificata in un momento successivo. La combinazione di chirurgia, riabilitazione e terapia offre un’eccellente opportunità per riattivare l’udito nel bambino.

Come riconoscere un deficit uditivo in vostro figlio

Se vostro figlio è nato sordo, questo lo si riscontra tramite delle analisi di routine, gli screening neonatali, e si noterà poi nella vita quotidiana. Tuttavia, con la perdita uditiva parziale, la questione si fa più complicata: alcuni bambini riescono a percepire solo le frequenze più basse e, di conseguenza, nell’approccio al linguaggio, sono in grado di imitare esclusivamente singoli elementi lessicali. È comunque molto arduo da individuare nei primi mesi e diventa evidente solamente intorno ai tre anni di età, sotto forma di ritardi nel parlato e nelle abilità comunicative. Se avete qualche dubbio sulle capacità uditive di vostro figlio, consultate uno specialista ed eseguite un test per l'udito, vi forniranno maggiori informazioni.

Lo stesso vale per gli adulti: il tempo scorre

Gli adulti non dovrebbero indugiare troppo a lungo dal momento in cui si riscontra un problema a livello uditivo. Più lunga è la durata della perdita, più la parte della corteccia cerebrale dedita all’ascolto processerà altri stimoli sensoriali. Se da un lato questo compensa il deficit nell'ascolto, dall’altro riacquisire l’udito, a lungo andare, diventa più complicato. Prima si opta per una soluzione, maggiore sarà l’efficacia della riabilitazione e della terapia.

Impianti uditivi: la procedura più sicura in otorinolaringoiatria

Quando si pensa a un intervento chirurgico, la maggior parte di noi si spaventa. Nel caso di un impianto cocleare, tuttavia, sarebbe una paura infondata, poiché si tratta di una procedura considerata standard. Centinaia di migliaia di persone di tutte le età e di tutto il mondo hanno già optato per un’operazione del genere. Oggi, si godono la vita al pieno delle loro capacità sensoriali. Secondo il professore Wolf-Dieter Baumgartner, un impianto uditivo è la procedura chirurgica più sicura per le aree delle orecchie, del naso e della gola. I neonati la tollerano molto bene e, come testimoniano diversi studi, anche le persone più anziane non hanno di che preoccuparsi. Una ricerca condotta su 232 partecipanti dimostra che il 100% degli under 79 e il 96% degli over 80 non soffre di alcuna complicazione.

Siete ancora preoccupati? Non esitate a sottoporre i vostri dubbi al medico. Che cosa ci si può aspettare durante l’operazione? Cosa succede dopo l’intervento? In questo caso, non esistono domande “stupide”. Meglio chiedere e prendere coraggio piuttosto che postporre la procedura.

Ecco cosa ci si può aspettare da un impianto cocleare

Poiché ogni centro di impianto segue le proprie procedure, un consulto dettagliato è essenziale. In generale, comunque, queste sono le fasi che vi potete aspettare: prima dell’operazione, come di norma, verificheranno le vostre condizioni di salute e determineranno nuovamente il grado di perdita uditiva attraverso delle analisi audiometriche, eseguendo vari test dell’udito. Tramite RM (risonanza magnetica) e TC (tomografia computerizzata), vengono stabilite la condizione e la lunghezza della coclea e, di conseguenza, le dimensioni dell’elettrodo da impiantare. Dato che l’operazione si effettua sotto anestesia generale, vi verrà somministrato un anestetico, il cui effetto dura circa quattro ore. Per la procedura in sé, al medico occorre un lasso di tempo che va dall’ora e mezza alle due ore e mezza.

In base alla struttura, potrete essere dimessi il giorno stesso oppure, in genere, dopo cinque giorni di ricovero al massimo. Ricordatevi che non riuscirete ancora a sentire in questa fase: il dispositivo dovrà prima essere “acceso”. L’udito comincerà a riaffiorare da due a sei settimane a seguito dell’intervento, dopo la guarigione dell’incisione. L’audio processore viene quindi attivato e regolato per la prima volta. È un sistema altamente sensibile e ci vorrà del tempo perché il cervello si abitui a questa nuova modalità di ascolto. È proprio per questo motivo che saranno necessarie diverse visite nelle settimane successive. Più avanti, comunque, la regolazione avverrà solamente una volta all’anno, e grazie all’aiuto della riabilitazione e dell'allenamento costante, il vostro udito migliorerà sempre di più nel tempo.

Parla con un HearPeer!

Che colpisca direttamente voi o il vostro bambino, la perdita uditiva è comprensibilmente fonte di grande incertezza. Nel migliore dei casi, la famiglia e gli amici saranno al vostro fianco per ascoltare i vostri problemi e darvi supporto emotivo. Gli specialisti di MED-EL risponderanno alle vostre domande sui deficit dell’udito e sulle relative soluzioni. Ma, alla fine, il sollievo arriva solo quando ci si confronta con qualcuno che, grazie alla propria esperienza, capisce bene le vostre stesse preoccupazioni ed esigenze.

Ecco perché MED-EL ha introdotto l’iniziativa HearPeers. Qui, persone affette da perdite uditive e che stanno valutando l’opportunità di adottare un IC hanno occasione di trovare qualcuno con cui parlarne. Utilizzando il sito, si può entrare in contatto in modo facile e veloce e ricevere risposte a domande personali tramite messaggi privati. Gli HearPeers sono essi stessi portatori di impianti uditivi, felici di condividere la propria esperienza con gli altri. Com’è sentire con un impianto? Riesci ad ascoltare la musica? E per quanto riguarda la pratica degli sport? Traete vantaggio da questa opportunità gratuita e lasciate che gli HearPeers vi raccontino come poter riprendere in mano la qualità della vostra vita grazie a un impianto, proprio come loro!

HearPeers


Article The History of Hearing Implants How MED-EL’s founders Ingeborg and Erwin Hochmair beat the odds
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Article Let the Music Play Music is a powerful tool in helping us access emotions and memories

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