Musica e spiritualità

Come il suono ci consente di entrare in connessione con il mondo, anche in tempi difficili
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Il 2020 è stato, ed è tuttora, un anno davvero impegnativo. La pandemia di coronavirus spinge la gente in tutto il mondo a preoccuparsi della salute e scatena la paura per la propria esistenza.

In situazioni come questa, sentiamo il bisogno degli altri esseri umani: desideriamo essere abbracciati e ridere insieme, esattamente l’opposto del distanziamento sociale. In molti non avranno la possibilità di trascorrere le festività e il Capodanno insieme ai propri cari. E questo è molto triste. Tuttavia, scoprire la propria spiritualità può risultare utile. Accettando ciò che è ed entrando in connessione con qualcosa al di là dei nostri limiti, realizziamo di non essere soli. Ma come possiamo avvicinarci alla spiritualità? Ad indicarci la via, è qualcosa di molto famigliare a tutti noi: la musica!

La storia della musica

Pochi anni fa, presso la Geißenklösterle, una grotta situata nel massiccio del Giura, alcuni ricercatori hanno fatto un’importante scoperta. Hanno ritrovato dei flauti realizzati in ossa di volatili e avorio di mammut. La datazione al carbonio ha dimostrato che risalgono a 42.000 - 43.000 anni fa, perciò al tempo in cui l’Homo Sapiens colonizzò l’Europa. Esistono diverse pratiche musicali che possono essere svolte senza ricorrere a uno strumento, comprese quelle delle tribù Sioux e Piedi Neri del giorno d’oggi. Pertanto è plausibile supporre che gli umani facessero musica anche prima dell’invenzione degli strumenti. Ad ogni modo, possiamo dire che la musica sia vecchia quanto l’uomo.

La musica nelle diverse culture

Ciascuna comunità ha le proprie pratiche musicali, ma è possibile riscontrare alcuni tratti condivisi. La musica è una componente essenziale nella creazione dei miti e nei rituali, e serve a costruire o rafforzare le relazioni sociali. Tutti elementi fondamentali in qualsiasi cultura.

Sin dai tempi antichi, si è creduto che il suono fosse all’origine del mondo, come per esempio nell’armonia delle sfere di Platone. L’induismo è fautore anche di una teologia acustica, che presuppone che il suono abbia origini divine. Gli indigeni d’America e Africa relegano suono e musica in una sorta di mondo dei sogni. Chiunque abbia accesso a tale mondo, e quindi alla musica, possiede dei poteri speciali ed è visto come un guaritore.

Spiritualità e musica

Così, musica e spiritualità sembrano essere inestricabilmente legate. Non solo le esperienze spirituali possono essere di ispirazione per composizioni ed espressioni musicali spontanee. La musica viene usata nello specifico anche per creare la giusta atmosfera durante le funzioni religiose, la meditazione o i rituali. Ma poiché, appunto, musica e spiritualità sono così fittamente intrecciate, è difficile definirne i limiti. Marcel Cobussen, autore e professore di cultura uditiva presso l’Università di Leida, ci parla della relazione tra queste due sfere nel suo libro “Thresholds: Rethinking Spirituality Through Music” ( Soglie: ripensare la spiritualità attraverso la musica, ndt. ). Cobussen crede che lo spirituale sia uno spazio aperto tra il mondo umano e quello divino. L’autore spiega che la musica ha la funzione di mantenerlo permeabile e afferma persino che, in principio, sia la musica stessa a crearlo.

Come il nostro cervello reagisce alla musica

“L’effetto della musica è tanto più potente e penetrante di quello delle altre arti, perché queste esprimono solo l’ombra, mentre essa esprime l’essenza,” dice Arthur Schopenhauer. La supposizione del filosofo tedesco sembra trovare conferma nell’osservazione del cervello umano. Apparentemente, niente influenza il nostro cervello a livello anatomico e chimico in maniera tanto positiva quanto la musica. Da un lato, consente alla materia grigia, dove sono collocate le sinapsi, di crescere. Dall’altro, il corpo calloso, ovvero il fascio che collega le due metà del cervello, si ispessisce. Inoltre, le risonanze magnetiche e gli EEG mostrano un dato davvero notevole: quando si suona o si ascolta la musica, quasi tutte le regioni del cervello risultano attive, persino la parte più vecchia, il tronco encefalico. Sebbene quest’ultimo non risponda neppure al linguaggio, alla musica reagisce.

La musica fa bene alla salute

Ciò che è vero per il cervello si dimostra esserlo anche per il corpo e la mente. La musica ha un effetto positivo sulla salute fisica e mentale e viene adottata durante alcune sedute di terapia per alleviare particolari malesseri. Non solo riduce lo stress e favorisce il rilassamento, ma offre anche un sollievo dalla depressione. Il professor Christian Gold della Norwegian University di Bergen ha dimostrato in diversi studi che la musicoterapia è in grado, ad esempio, di aiutare le persone a superare le difficoltà di apprendimento. Anche pazienti affetti da schizofrenia e demenza traggono beneficio dalle terapie con la musica. Una ricerca del 2011, condotta dal professor Sandi Curtis, si è concentrata invece sugli effetti delle pratiche musicoterapiche su pazienti palliativi: tramite questo tipo di trattamento, su 101 soggetti è stato riscontrato sollievo dal dolore, rilassamento e innalzamento dell’umore. Per molti pazienti rappresenta un miglioramento nella qualità della vita. Alcuni richiedono addirittura di sentire della musica nei loro ultimi istanti.

La musica giusta per ogni mood

Un esperimento pubblicato su PLoS mostra quanto la musica influenzi notevolmente il nostro umore e la nostra percezione visiva. Mentre i partecipanti ascoltavano della musica, venivano loro mostrate le immagini di un volto dal sorriso gioioso e uno dal sorriso malinconico. Se la musica era allegra percepivano più spesso il sorriso felice; ascoltare una melodia triste, invece, li portava a vedere di più il volto malinconico, a prescindere da quale sorriso venisse loro effettivamente mostrato!

La musica può indurci diversi umori ed esiste quella giusta per ciascuno di questi. In estate, ad esempio, prediligiamo armonie ritmate e gioiose. Quando ascoltiamo il pop, il nostro cervello rilascia dopamina e ci sentiamo felici. E lo possiamo sfruttare questo effetto: Prima di un esame o una conferenza, per esempio, della musica gradevole ci pone in un mood allegro e positivo che ci permette di gestire la sfida con maggior sicurezza!

Toni soffusi incoraggiano la meditazione

Se durante l’inverno meditiamo sulla vita e sentiamo il bisogno di rilassarci, sono più raccomandati i toni più moderati. Tuttavia, non deve trattarsi per forza di musica prettamente spirituale, come i canti gregoriani o le vibrazioni delle campane tibetane. Un’ottima scelta può anche essere la musica classica oppure le composizioni minimaliste moderne, prive di canto ma integrate dai suoni naturali.

Persino il silenzio può suonare come una musica alle nostre orecchie, specialmente se desideriamo soddisfare la nostra esigenza di spiritualità. Diversi studi mostrano gli effetti positivi del silenzio sulla nostra salute e sul benessere. È stato anche provato che due minuti di pace sono sufficienti per aiutarci a rilassarci profondamente, e ad un’intensità maggiore rispetto alla musica.

Spiritualità e mindfulness: una vale l’altra?

Per rispondere direttamente alla domanda: No, mindfulness e spiritualità non sono la stessa cosa. Il primo termine denota una percezione cosciente di ciò che accade in un determinato momento. Dall’altro lato, la spiritualità non si limita alla percezione del singolo né a un solo attimo. Costituisce una vita interiore, spirituale, in noi e oltre i limiti individuali.

Il problema con la mindfulness è l’occidentalizzazione di questa millenaria pratica orientale allo scopo di capitalizzarla. Santikaro, ex monaco buddista e attivo maestro Dharma, parla di McMindfulness: Proprio come la catena di fast-food americana, la versione neoliberale della mindfulness viene offerta già pronta, in maniera conveniente e in risposta a un bisogno immediato. Secondo Santikaro, i manager e le aziende spesso la usano per ottenere ancora di più dai loro dipendenti o per vendere prodotti e servizi correlati.

Nella sua forma originale, comunque, la mindfulness racchiude il potenziale per la libertà interiore. Se la pratichiamo correttamente e in maniera sincera, saprà aiutarci a fuggire dal nostro ego. In questo modo potrà condurci verso l’esperienza della spiritualità.

Considerazioni di fine anno

Il 2020 non è stato un anno facile. Alcuni ritengono che sia praticamente impossibile ritrovare una rinnovata speranza. Dopotutto, siamo ancora nel bel mezzo di una pandemia la cui fine non è ancora visibile all’orizzonte. Tuttavia, in tempi di costante incertezza, diventa ancora più cruciale la connessione con i propri pensieri ed emozioni. Questo si ottiene meditando sull’anno passato, ma anche su quello che verrà.

Domande per riflettere sul 2020

  • Quale importante lezione ho appreso?
  • Cosa ho imparato su di me?
  • Quali sfide sono riuscito a superare?
  • Qual è la cosa migliore che mi sia successa?
  • Chi o cosa mi ha influenzato maggiormente?
  • Quale delle mie risorse si è dimostrata essere la più utile?
  • Cos’è che mi ha trasmesso più energia?
  • Cosa non ho fatto?
  • Mi sono preso cura di me stesso?
  • Per cosa mi sento grato?

Domande da preparare per il 2021

  • Che programmi ho per quest’anno?
  • Come ho intenzione di prendermi cura di me stesso?
  • Come potrò aiutare il prossimo?
  • Come posso modificare in meglio il mio ambiente?
  • Quali caratteristiche personali desidero rafforzare?
  • Come imparerò dagli errori?
  • Cosa desidero cambiare quest’anno?
  • Cosa desidero che rimanga così com’è?
  • Quali relazioni desidero approfondire?
  • Cosa posso fare per rendere importante questo anno?

La colonna sonora per il capodanno

Nonostante tutte le preoccupazioni per l’inizio del nuovo anno, non dobbiamo dimenticare di guardare avanti. In fin dei conti, la spiritualità non dovrebbe essere limitata alla meditazione silenziosa. Può essere praticata in modo vitale e allegro, con la musica! Ogni cultura, ogni famiglia e ogni persona ha il proprio gusto in fatto di musica, ma ci sono sempre alcune canzoni in grado di mettere tutti d’accordo.

Esistono tantissime canzoni da ascoltare o cantare insieme alla famiglia, agli amici e ai coinquilini. Se siete costretti a trascorrere le vacanze a distanza, cercate altre soluzioni, per esempio connettendovi tramite video! “O piccola città di Betlemme,” “Il primo Natale” e altri canti natalizi non sono di vostro gradimento? Lasciatevi ispirare dalla lista delle 50 migliori canzoni di Natale. Qui troverete i classici natalizi più popolari in chiave pop, rock e soul.

Il regalo più premuroso: ascoltare i propri cari!

La spiritualità è una connessione con se stessi, gli esseri umani vicini e il mondo. Celebrate l’inizio dell’anno con i vostri cari ascoltando un po’ di musica insieme. Ma soprattutto, prendetevi del tempo per ascoltarvi gli uni con gli altri. È essenziale essere presenti mentalmente l’uno per l’altro e donare tutta la propria attenzione.

Di questi tempi, ma anche in generale, un buon udito è fondamentale: Se notate che il vostro o quello di uno dei vostri cari sembra essere compromesso, non sottovalutate la situazione. Sottoponetevi a un test dell’udito online e scoprite se è necessario adottare una qualche soluzione uditiva. MED-EL offre diverse possibilità in risposta alla perdita uditiva e vi assicura la piena partecipazione alla vostra vita, a quella della vostra famiglia, e all’anno nuovo!

Article The History of Hearing Implants How MED-EL’s founders Ingeborg and Erwin Hochmair beat the odds
Report You’ve Got a Friend Why giving and receiving support helps us lead healthy and happy lives
Article Let the Music Play Music is a powerful tool in helping us access emotions and memories

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