Storia di Eleonora

Eleonora ha 23 anni, studia, lavora, ed è mamma di una bambina di 5 anni.
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È portatrice di protesi acustica nell’orecchio destro, e da aprile 2020 ha ricevuto l’impianto cocleare MED-EL, a seguito di un calo dell’udito nell’orecchio sinistro. Forte e determinata, dopo aver superato le paure iniziali, Eleonora ha riscoperto la bellezza di un mondo di suoni.

“ADESSO COMINCIA IL MIO CAMMINO”

All’inizio mi sentivo di fronte ad un mondo sconosciuto e avevo molti dubbi su come sarebbe cambiata la mia vita dopo l’impianto cocleare. Poi, grazie alla mia famiglia e alle informazioni apprese dall’audiometrista, ho trovato il coraggio per dire finalmente: “sì, faccio l’impianto”. Ho preso la mia decisione a gennaio 2020: dovevo operarmi a fine marzo ma poi, causa lockdown, c’è stata l’opportunità di anticipare la data prima della chiusura totale. È andato tutto molto bene, senza nessuna complicazione. Uscendo dall’ospedale mi sono detta “adesso comincia il mio cammino”. Circa un mese dopo l’intervento, mi hanno attivato la parte esterna dell’impianto e da quel giorno è iniziata la mia nuova avventura uditiva. All’inizio non sapevo che cosa aspettarmi, né come sarebbe stato, però fin da subito ho notato un cambiamento in positivo. Ogni giorno che passava si trasformava in un’opportunità per scoprire la bellezza dei suoni.

UN MONDO DI PICCOLI E GRANDI SUONI

A settembre 2020, grazie a una serie di mappature post impianto, ho notato i primi grandi progressi, che hanno segnato una svolta fondamentale nel mio percorso uditivo. Inizialmente è stato difficile sia al lavoro, sia nell’interazione con gli altri. Stavo affrontando una situazione nuova, non sempre sapevo come reagire. Per queste ragioni è stata un’esperienza complessa, ma non demoralizzante, anzi, stare a contatto con le persone senza la possibilità di leggere il labiale sui visi coperti dalle mascherine mi ha portato a fidarmi del mio udito e a dire: “adesso hai solo le orecchie, usale”. È stato un grandissimo allenamento, che mi ha aiutato a superare la paura di non comprendere il parlato senza poter leggere il labiale. Adesso, nel bel mezzo del mio percorso riabilitativo, comincio a sentire suoni ancora più sottili che non avevo mai sentito prima, come il suono della lavastoviglie quando finisce o il fischio del bollitore, che commento ogni volta con grande emozione: “mamma, che bello! Finalmente l’ho sentito!”. Adesso mi rendo conto che l’impianto funziona e anche tanto, ho proprio un orecchio bionico che mi permette di sentire tutto ciò mi circonda.

POTER SENTIRE PER RECUPERARE OGNI GESTO

Ho anche ripreso a guidare senza paura. Negli ultimi due anni non potevo più contare sull’aiuto delle mie protesi acustiche: l’impianto mi ha ridato la possibilità di mettermi al volante in piena sicurezza. Ho la patente da cinque anni e una macchina con i sensori di parcheggio molto silenziosi. Credevo che non avrei mai potuto sentirli, abituata a utilizzare solo gli specchietti per capire le distanze, e invece adesso l’impianto mi permette di avere un ulteriore aiuto. Fantastico! La prima volta ho rifatto più volte il parcheggio per convincermi di sentire davvero i sensori. Mi dà molta soddisfazione sentire questi piccoli suoni che prima non percepivo. So che ci vorrà ancora molta riabilitazione per sentirmi tutt’uno con il mio impianto e per percepire i suoni nel modo più naturale possibile, ma mi sto allenando molto, soprattutto a casa, e sono sicura che il mio udito andrà sempre migliorando.

UN BUON ASCOLTO PER STUDIARE E LAVORARE

Fuori casa sono ancora un po' insicura, forse fa parte del percorso o devo semplicemente continuare ad allenarmi. In questo periodo sto studiando per ottenere l’abilitazione per diventare insegnante della scuola d’infanzia e primaria. Adesso seguo tutte le lezioni online, causa lockdown; non è sempre facile perché, oltre alla minore concentrazione che si ha stando a casa, c’è differenza tra ascoltare un professore dal vivo e sentirlo dal pc. Tuttavia, non ho mai avuto problemi: riesco a capire, magari regolando il volume o spostando il computer verso la protesi in modo che l’impianto non risenta del rumore di sottofondo. Ho fatto esami orali con impianto e protesi, che sono andati bene. A volte penso alla fortuna di aver fatto l’impianto ancora prima del lockdown, e a quanto questo mi abbia aiutato a superare le difficoltà legate alla pandemia.

Inoltre, nel mio percorso formativo sono previsti tirocini nelle classi, a volte composte da molti bambini. Riuscire a seguire tutti gli alunni è una sfida incredibile già in condizioni normali, ma lo è ancor di più adesso che siamo costretti a indossare le mascherine. I bambini delle elementari però hanno capito subito la situazione e si sono mostrati collaborativi nel ripetere due volte. Ho fatto una supplenza nella scuola dell’infanzia, con bambini molto piccoli che non indossano le mascherine. Lì mi sento ovviamente molto sicura, perché posso leggere il labiale e capisco perfettamente quello che i bambini chiedono. Con l’aiuto dell’impianto riesco adesso anche a percepire suoni che prima non sentivo: i bambini che giocano con le costruzioni, quelli che fanno i disegni, quelli che chiedono aiuto…anche in un ambiente così rumoroso con l’impianto riesco a capire e a distinguere la provenienza dei suoni.

L’impianto è fondamentale per capire le parole e per saper distinguere tra suoni e rumori. Mi spiego meglio: quando mi trovo in chiesa e sento il coro, sento addirittura le doppie voci. Prima non sentivo mai le voci basse, mentre adesso mi sono accorta di poter percepire benissimo anche l’accompagnamento vocale. Ho fatto anche la prova per capire se prima dell’impianto lo sentissi o meno ed effettivamente, solo con la protesi destra non ci riuscivo. È stato bellissimo sentire tutta la canzone. Potrei fare tantissimi altri esempi!

RACCONTARE LA PROPRIA STORIA PER ABBATTERE LO STIGMA

Circondarsi di persone che ti sostengono e rispettano le tue scelte è fondamentale. Ringrazio la mia famiglia per essere stata sempre al mio fianco, in particolare la mia bambina di 5 anni che mi supporta in modo incredibile. Quando ero piccola come lei, mi vergognavo di mostrare le protesi acustiche, perché forse non ero abbastanza consapevole della loro utilità. A distanza di anni devo ammettere che mi hanno aiutato a raggiungere buoni risultati nello studio e hanno contribuito alla mia tenacia e determinazione.

Se tornassi indietro, rifarei tutto altre 100 volte e addirittura lo rifarei prima. Riconosco i benefici dell’impianto e cerco di condividere la mia esperienza positiva anche con gli altri. Con una giusta informazione, che arrivi a più persone possibili, è possibile superare timori e vergogne e soprattutto comprendere che, in caso di difficoltà uditive, ci sono numerose soluzioni disponibili per superare il problema.

Anche con il team di MED-EL mi sono trovata molto bene, ho percepito che ha a cuore le storie dei propri utenti. Sono davvero molto contenta.

Article The History of Hearing Implants How MED-EL’s founders Ingeborg and Erwin Hochmair beat the odds
Report You’ve Got a Friend Why giving and receiving support helps us lead healthy and happy lives
Article Let the Music Play Music is a powerful tool in helping us access emotions and memories

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