Vivere in libertà con un impianto cocleare

La cover di design di Alessia
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Raccontiamo la storia di Alessia Florea, portatrice di impianto cocleare, e di come la disabilità uditiva l’abbia accompagnata fino in Italia, per rincorrere il suo sogno artistico. Oggi parte del nostro team di artisti/e che realizza cover di design in edizione limitata, Alessia ci racconta di come ha perso l’udito, di come l’arte le sia venuta in soccorso e di cosa rappresenti la sua cover, suo capolavoro.

Mi chiamo Alessia, ho 31 anni e vengo dalla Moldavia. Al momento vivo a Torino, in Italia Sono una pittrice e ho da poco terminato il mio master all’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano. Trascorro le mie giornate dipingendo, cercando ovunque l’ispirazione e viaggiando.

Una nuova vita

Quando avevo tre anni, a casa mia scoppiò un incendio che cambiò la mia vita per sempre. I medici mi salvarono la vita, ma purtroppo persi l’udito. Dovetti cambiare scuola più e più volte perché le due protesi acustiche, che utilizzavo, non mi erano di grande aiuto: non riuscivo a controllare la mia voce e i miei compagni di classe mi prendevano in giro!

Fortunatamente, avevo mia mamma, il mio grande supporto nella crescita quotidiana e nello sviluppo del mio linguaggio. Non si arrendeva mai e mi portava da tantissimi logopedisti. Eppure, continuavo a non sentire nulla di quello che dicevo. Così, per esprimere le mie emozioni e uscire da quella situazione difficile, iniziai a dipingere. Fu mia mamma a notare il mio talento.

Il mio primo grande successo

Sono sempre stata una grande ammiratrice dell’Italia e del suo patrimonio culturale; così, all’età di 19 anni, ho deciso di trasferirmi lì. Ero sicura delle mie capacità, al punto tale da convogliare, con successo, tutte le mie energie nello scopo di imparare velocemente l’italiano solo comunicando con gli abitanti del luogo.

Non essere in grado di sentire non mi ha fermato e sono riuscita ad apprendere una nuova lingua solo tramite la labiolettura. È stato il mio primo grande successo! Ho iniziato ad assorbire una nuova cultura e a farmi ispirare dal nuovo Paese, dove ora vivo.

Ben presto, ho deciso di fare domanda all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e sono stata ammessa. È stato proprio in quel meraviglioso periodo che mi sono avvicinata al mondo degli impianti cocleari (IC). Dopo aver attentamente soppesato pro e contro, ho deciso di fare il grande passo e utilizzare io stessa un impianto. Ho ricevuto il mio primo impianto a 22 anni e il secondo a 27. Questi due interventi mi hanno completamente cambiato la vita!

Proprio come imparare una nuova lingua

Il giorno dell'attivazione provavo un misto di ansia e paura, ma anche di trepidazione: finalmente avrei scoperto i suoni. Non riesco ancora a esprimere a parole ciò che ho provato. Nel momento stesso in cui il mio impianto è stato attivato, un suono flebile ha interrotto 20 anni di silenzio. Il mio nervo uditivo ha avuto bisogno di tempo per adattarsi alla nuova sensazione. Ogni suono era una novità. Era come se stessi iniziando a imparare una nuova lingua. Adesso il suono, per me, è vita! È comprensione del mondo.

Autonomia e libertà

Grazie all’impianto cocleare MED-EL, la mia vita ha assunto un nuovo significato: il mio futuro è ora ricco di nuove opportunità! La cosa che più preferisco è che il mio impianto cocleare mi permette di collaborare con le persone che mi circondano. E godo anche di un notevole vantaggio: posso usare il mio IC quando mi serve, ma se voglio che ci sia silenzio per studiare o concentrarmi, mi è sufficiente spegnerlo. Il mio impianto si è dimostrato molto utile più volte e, inoltre, regala un senso di libertà e autonomia.

Grazie al mio IC ho avuto di nuovo la mia indipendenza

Il mio impianto mi permette di vivere autonomamente ovunque nel mondo. Mi permette di parlare con le persone e imparare nuove lingue. Soprattutto durante la pandemia, sono stata felice di non dover comunicare tramite labiolettura, cosa impossibile con le mascherine. La possibilità di usare il mio impianto ha reso la comunicazione con amici e familiari molto semplice.

Riacquistare l’udito, da sordo, è un enorme regalo! Sono tante le persone al mondo che hanno questo dono, ma non lo sfruttano! Sono grata ogni giorno del mio udito, tanto se non più del momento in cui ho ripreso a sentire. Molti vorrebbero ricevere questo grande regalo, ma non ne hanno la possibilità.

C’è una frase celebre del mio artista preferito, Amedeo Modigliani, che si adatta perfettamente alla situazione:

“La vita è un dono dei pochi ai molti: di coloro che sanno e che hanno a coloro che non sanno e che non hanno.”

Il dipinto sul mio impianto cocleare

Sulla mia cover di design è raffigurata una donna in stile Modigliani. La ragazza somiglia a un mio ritratto, soprattutto per gli occhi verdi. I capelli rossi vivaci mi ricordano il brand MED-EL con i suoi colori aziendali, mentre la chiocciola formata dal gioco di capelli rievoca l’impianto cocleare. La colomba a fianco della ragazza rappresenta pace e libertà.

La mia arte è fortemente connessa con la mia perdita uditiva. Non ho scelto il mio percorso: ho dovuto affrontare le sofferenze che la vita mi ha presentato. Sono stata bullizzata e presa in giro: proprio in quei momenti l’arte mi è stata di aiuto. Nei momenti più duri, dipingevo e sfogavo le mie sensazioni sulla carta. La pittura mi ha aiutata a superare anni di sofferenza e ora, grazie al mio impianto cocleare, riesco a vivere e sentirmi libera.

La mia crescita artistica

Il mio stile artistico è mutato nel tempo. Dopo gli studi classici e accademici, sono riuscita a trovare il mio stile tra varie influenze artistiche. La mia sordità mi ha portata ad apprezzare, in particolar modo, gli espressionisti. Oggi il mio stile è proprio un mix di espressionismo e realismo.

Il mio obiettivo è strettamente connesso con l'arte: voglio viaggiare ovunque io possa visitare musei e ammirare dipinti originali. Durante i miei studi ho potuto vedere l’arte solo nei libri e visitare Roma, Parigi e Firenze. Ma ci sono tantissime altre città che aspettano di essere visitate.

Non c’è nulla da temere

Voglio lanciare un importante messaggio a tutti coloro che combattono contro la perdita dell’udito: non c’è alcun motivo di temere di scegliere un impianto cocleare. Capisco la situazione: anche io ho dovuto fronteggiare la mancanza di supporto da parte di famiglia e amici. Mi ci è voluto molto tempo prima che mi decidessi ad affrontare l’intervento, ma ora non rimpiango nessuno dei 10 anni con il mio impianto. Ho fatto la scelta migliore, ne sono certa: basta guardare quanto ho guadagnato in indipendenza!

Grazie Alessia!

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